IL NUOVO MONDO DI RAFAHELL

...lontano dalle sue poesie, lontano dalle sue foto...
...riflessioni sulla vita quotidiana....

mercoledì 27 aprile 2011

Premessa al viaggio

Diario di viaggio...un vecchio telefilm spaziale che odiavo da piccolo aveva spesso questa frase come premessa all'episodio.
Questo che ho in mente non è letteralmente un viaggio, ma lo sarà letterariamente. Un sorta di riflessione quotidiana su quanto accade a me, a voi o a chi mi circonda, per trarne spunti di discussione o semplicemente di razionalizzazione sulla propria vita.
Chissà! Forse lo faccio più per me che per l'umanità intera ma mi piace condividere e ascoltare tutti i pareri di chi mi circonda o anche di chi, sbadatamente, si ritroverà per caso su questa pagina senza sapere il motivo.
Ogni giorno passo (e passiamo tutti, ritengo!) la mia giornata completamente perso tra milioni di pensieri...azzarderei addirittura miliardi. I pensieri sono la forma più intima e pungente che abbiamo per riempire il cervello di altrettante preoccupazioni. C'è chi facilmente se ne frega e stampa un sorriso nuovo di pacca sul proprio volto e chi invece cerca di riciclarne uno vecchio, fingendo chissà cosa o chissà quale stato d'animo. C'è chi, come me, lascia il sorriso a casa sul comodino, accanto al letto. Parcheggiato in doppia fila, vicino al lago lacrimoso che ha preso forma nella notte. Non che io sia contento di questo, ma almeno non fingo. Qualche mese fa ho capito questa cosa: dal momento in cui nasciamo siamo vittime del mondo che ci circonda e, in pieno terzo millennio, siamo assolutamente succubi degli status symbol e degli stereotipi che ti impone la società. Il sorriso sempre aperto, l'addominale scolpito, l'acconciatura perfetta o la macchina sempre linda e splendente.
Ecco, mettiamola così, io ho smesso di stare dietro a questi propositi di falsa vita. La mia macchina è sporca e lercia, l'addominale lascia spazio ad una simpatica pancetta da tamburellare mentre guardo la tv e i miei capelli hanno molto più a che fare con un letto disfatto che con un pettine. Senza parlare del sorriso, che non devo necessariamente mostrare per dare piacere ad occhi altrui. Se mi va rido, se non mi va sto serio. Non vedo il male in questo mio vivere. Lo definisco, invece, molto sincero. Ecco, sono sincero. La sincerità è il mio faro luminoso.
Quanti davvero possono affermare di alzarsi la mattina ed essere quello che vogliono? Non mi riferisco a futili sogni di gloria e ricchezza perchè, vedete, anche su questo concetto c'è molta confusione. Se io chiedo a qualcuno se è quello che vuole ogni giorno, di certo riceverò una risposta negativa. "Eh, no...no che non sono quello che voglio". Ma questa risposta è dettata da piccole ed inutili cazzate che sono ormai perpetrate nella nostra piccola scatola cranica. Essere quel che si vuole non significa necessariamente essere ricco, essere  una star, essere un attore, un cantante o un personaggio famoso. E non significa nemmeno essere un personaggio in vista nel proprio lavoro o nella propria città (che poi nelle nostra città è facile esserlo!!!). Quando parlo di "essere quel che si vuole" faccio riferimento ad un concetto di libertà. La propria libertà. La libertà di essere sè stessi, nel bene o nel male.
Siamo effettivamente liberi di svegliarci la mattina e poter scegliere di essere tristi? (per fare un esempio)
Molti diranno "no, non possiamo". E per quale assurdo motivo???
Io la mattina mi alzo, scendo dal letto e penso a me. Come sto? Come uno straccio? E allora significa che passerò la giornata a strisciare per terra. Cosa c'è di male? Perchè mai dovrei alzarmi, uscire dal mio appartamento (altro argomento che tratteremo!!!) e stamparmi un sorriso falso per ogni persona che incontrerò nel mio percorso quotidiano?
Non è prettamente un discorso negativo, lo chiarisco. Ho fatto l'esempio più classico e basta. Perchè ognuno di noi ha le sue giornate no ma, piuttosto che rovinarsi la "facciata", si preferisce fingere. Si incontra un amico e va tutto bene. Si parla con la famiglia e va tutto bene. Si sta in ufficio e va tutto bene. No! Non è giusto, perchè a fine giornata si starà peggio! Per aver represso per troppe ore il proprio male.
Ma questo può essere associato a milioni di altri stati d'animo che caratterizzano la nostra vita, fatta di infiniti giorni.
Dove vado a parare? Non lo so. Come dicevo in apertura, questo è solo uno sfogo, uno spunto di riflessione per me....e magari anche per chi legge.
Oggi è così...domani magari parlerò dell'amore...altro concetto astratto che ci dona svariati stati d'animo...
Non lo so, vedremo come mi alzerò domattina. Ma sicuramente posso affermare una cosa: domani parlerò di quel che voglio....perchè domattina, quando mi sveglierò, sarò quello che voglio!

1 commento:

  1. Nessuno ti impone di fingere....hai ragione..non è saggio fingere di essere in pace quando dentro hai l'inferno...non devi sorridere per forza per far contenti gli altri.. Sforzarti al sorriso...alla positività..è un passo verso di te.... è questo che devi capire...devi cercare la positività anche nel non essere felice..la parte positiva in quegli avvenimenti negativi che al momento ti sbattono a terra. E' un processo puramente mentale...non è mentire a sè stessi...è regalarsi una speranza... e aiuta...

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