IL NUOVO MONDO DI RAFAHELL

...lontano dalle sue poesie, lontano dalle sue foto...
...riflessioni sulla vita quotidiana....

sabato 14 maggio 2011

Cry me a river...

Oggi ho davvero poco da scherzare. Non avrò il mio solito tono ironico. Non farò racconti psichedelici basati sugli avvenimenti della mia vita o della vostra. Lascerò da parte le battutine umoristiche e darò spazio solo ad una riflessione...seria e convinta.
Non che sia accaduto qualcosa di drammatico o triste. Non sarò serio per parlare di argomenti pesanti o malinconici. Sarò serio perchè è giusto. Per me e per chi legge.

Capita di rendersi conto delle proprie azioni e delle proprie scelte. Ti innalzi finalmente sopra di tutto, sopra di te e guardi quanto hai fatto, quanto ha donato, quanto hai offerto...e quanto poco tu abbia ricevuto in cambio, da qualcuno o dalla vita.
Io ho dato tutto. Davvero. Non è un modo di dire, non è un delirio di onnipotenza. E' la realtà. E stranamente non sono io a dirlo, ma viene detto da chi mi circonda. E mi sono davvero stufato...non tanto delle mie vicende personali, quanto proprio di sentirmi dire che sono stato bravo, che sono stato buono, che sono stato comprensivo, che sono stato disponibile, che ho fatto più di quanto avrebbe fatto una qualsiasi persona sulla faccia della terra.
Quando i risultati non ti soddisfano, tutte le qualità le butti giù per il cesso.
Buono, bravo, disponibile...beh, il mio corpo dice che non ce la fa più invece. Se è vero che il cetriolo finisce sempre in quel posto dell'ortolano, beh...io potrei tranquillamente diventare un rivenditore autorizzato di cetrioli. Di tutte le dimensioni.
Ho regalato amore, ho regalato dolcezza, ho regalato il cuore, tutte le disponibilità mentali e pratiche le ho messe su un piatto di platino, pronte ad essere servite. Ho dato fondo a tutte le mie risorse, di tutti i tipi...parlo di risorse sentimentali, risorse economiche, risorse pratiche...tutto.
Poi, improvvisamente, mi sono reso conto che io non ho fatto nulla di sbagliato per dovermi piegare agli eventi in questa maniera. Nessuno sbaglio talmente grave da dovermi punire a tal punto. E invece mi stavo punendo. Io stesso mi stavo scavando una fossa profonda, profondissima.
Non è quel che merito.
E allora ho guardato obiettivamente la cosa e improvvisamente ho capito che non sono io a dover attendere alcune scelte, alcune decisioni. Sono io che devo essere pregato. Sono io che devo lasciar attendere.
Basta! Si torna a dare forza alle proprie braccia, alle proprie gambe. Lancio un urlo e mi butto alla carica.
Sono stato accusato, umiliato, calpestato, usato e quanto altro di peggiore possa venirvi in mente.
Ma in tutto questo...il salvatore ero io. La persona da lodare ero io. Invece mi comportavo da peccatore...per colpa mia, lo ammetto. Per colpa di una parola di cinque lettere che io stesso affermo non esista.
Cosa ho ricevuto in cambio? Silenzi ed esclusione.
Beh, ieri è esplosa la bomba che era qui dentro al petto...il timer si era fermato da tempo e c'era bisogno di una detonazione a mano.
E' arrivata. Ho imparato.
Mi guardo intorno e vedo tantissime persone come me. Siamo vittime di noi stessi. Siamo dei martiri. Me l'ha detto anche il mio amico Aman. In questa mia vita, io sono un martire e invece la stavo vivendo come un prigioniero.
Si torna a vivere. Si torna a dettare legge.
So che ci sarà altro ad aspettarmi e forse quel che sogno non arriverà, ma almeno saprò affrontare tutto con la coscienza che il vero valore alla mia vita lo dò io.
Io merito. Io ho un valore.
Da oggi, solo chi mi apprezza avrà il mio cuore.
Il resto può andarsene serenamente a fare in culo.

"...You told me you love me, why did you leave me all alone...Now you tell me you need me when you call me on the phone...Girl I refuse, you must have me confused with some other guy...the bridges were burned, now its your turn to cry.....Cry me a river..."
(Justin Timberlake)

1 commento:

  1. Tutti i rapporti tra persone, e maggiormente quella parola di 5 lettere che tu affermi non esista, sono basati e costruiti sul rispetto reciproco. Quando questo viene a mancare da una delle due parti il rapporto crolla. In una amicizia ciò determina la fine della stessa, mentre quando in mezzo c'è quel sentimento uno dei due di solito tende a far di tutto perchè le cose non cambino, anche a dispetto della sua salute psico-fisica, ma bisogna rendersi conto che alla fine il male te lo fai da solo e che chi ha da perderci tutto è l'altra persona.
    Fidati che pirma o poi tocca a tutti.

    "...Some day you'll know just how I feel
    You left me there twice before
    Some day you'll know just how it feels
    Shattered, cast aside, stripped of your pride
    Like you were never nothing special
    Made you feel like another spoke in the wheel"
    (Zakk Wylde)

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