IL NUOVO MONDO DI RAFAHELL

...lontano dalle sue poesie, lontano dalle sue foto...
...riflessioni sulla vita quotidiana....

venerdì 30 marzo 2012

TROPPO BUONO E VAFFANXXXO

Come al solito, mi siedo qui di rado. Non sono un fan dei blog e non riesco a gestirne uno mio. Lo considero ormai una sorta di giardino segreto in cui mi rifugio quando devo parlare di cose che proprio mi logorano dentro. Tanto, alla fine, so bene che in pochi leggono davvero un intero messaggio lasciato qui...e quindi posso permettermi di scrivere tutto quello che mi pare, cattiverie e parolacce comprese. E allora inizio con un bel vaffanculo...gratuito e inaspettato. A chi è rivolto questo vaffanculo? A me in primis. A chi ritiene di meritarselo. A chi ha fatto di tutto per meritarselo. A chi farà qualcosa degno del mio vaffanculo...diciamo che mi porto avanti col lavoro.
Sono un uomo estremamente paziente, troppo paziente direi. Un tempo non ero così ma ho imparato a mie spese che reagire istintivamente, d'impulso, non serve a un cazzo. L'animale che viveva in me faceva continue cavolate, fino a creare i guai peggiori. Così, presi in mano la mia coscienza e le chiesi: "oh, che vogliamo fare? Crescere o rimanere cuccioli incazzati?". Scelsi la via del cambiamento, la via della pazienza, della comprensione. E prese il via uno dei periodi peggiori della mia vita, a livello emozionale ovviamente, perchè mi rendo conto che c'è molto di peggio al mondo e c'ho poco da lamentarmi. "Abbozzavo", sempre e comunque. Qualsiasi cosa capitasse, davo la giustificazione a tutto. Ho perdonato tradimenti di amici, tradimenti di donne, tradimenti di mogli, tradimenti familiari. Ho perdonato sul lavoro, in tutti i modi possibili. A volte ho anche cercato di perdonare e di tenere in piedi rapporti o collaborazioni che non avevano più motivo di esistere. Scherzavo, ridevo, ironizzavo. Un bel cammino, lo ammetto. Mi sentivo uomo e mi ci sento tuttora. Ma devo ammettere che, anche davanti all'evidenza, io "abbozzavo" e sopportavo cose che, fondamentalmente, non condividevo e che quindi non cancellavo davvero. Semplicemente, infilavo tutto in un angolo del cervello che non sapevo di avere. Un archivio, dove tutto si è accumulato per anni. Poi, l'archivio si è riempito e, all'ennesimo gesto di pazienza, è esploso....e allora: vaffanculo.
Ho continuato a sopportare. Ho sopportato di essere calpestato. Ho sopportato il fatto di essere preso in giro. Ho giustificato ogni azione fatta contro di me, come gesto di confusione. E sono stato sempre presente a dire la parola giusta e a dare l'attenzione "immeritata" a chi non me ne dava nemmeno la metà. Sono entrato a far parte di un gioco in cui, pur essendo libero, non potevo sentirmi tale. La mi fiducia tradita nel modo più ignobile e io che davo una ragione a tutto quel che accadeva. Sopportavo. E intanto venivo fottuto alle spalle. Ora, onestamente, provo un senso di schifo. Perchè cosa vengo a scoprire? Che non dovevo sopportare. Che dovevo essere cattivo, stronzo, menefreghista. Il mondo funziona così. Vanno avanti gli stronzi. Ok, mi volete stronzo? Posso diventarlo in un attimo. Ci metto poco a tornare quello che ero. Ci metto poco a spaccare l'intero mondo che mi circonda. Perchè dopo tradimenti, disattenzioni, menefreghismi e prese in giro...posso davvero dire che mi sono rotto altamente i coglioni. E quel che è peggio è il tempo perso a sopportare tutto questo.
Sopportare e, comunque, fare di tutto per persone che non ti hanno dato nulla. Ho creato opportunità, ho passato notti insonni a sentire i problemi altrui, ho rischiato il mio posto di lavoro per qualcuno, ho messo in dubbio l'intero mondo, ho dato tutto e anche di più. E con cosa mi ritrovo? Con un bel calcio nel culo.
Ha ragione mio fratello, ha ragione la mia migliore amica...hanno ragione tutte le persone che da anni mi dicono di diventare meno buono. Ecco, il mio errore è stato sempre quello: essere troppo buono.
Sento i conati di vomito per quello che ho buttato via, per quel che ho sprecato, per ogni singolo minuto che ho fottutamente lasciato passare. Preso in giro, tradito e fottuto. Così mi ritrovo.
La bontà è finita, la pazienza è finita.
Tanto so esattamente cosa sta accadendo in questo momento alle mie spalle...e scusate tanto se non mi fido di chi mi ha mentito una volta, di chi mi ha fottuto una volta...
Scusate la volgarità...
Ogni tanto ci vuole...
Saluti
RafaHell

domenica 15 gennaio 2012

SOGNI E SPERANZE

Pomeriggio domenicale. Pomeriggio "depressivo", dice un noto scrittore italiano. Non mi piace questa definizione e preferisco collocarmi nella zona "pomeriggio riflessivo". Capita allora che prendi un libro, infili le cuffie nelle orecchie e ti vai a sdraiare in un bel parco della zona, dove un lago culla i tuoi pensieri.
Ora non lo so se sono stato ispirato dal libro, dalla musica, dal sole, dall'aria malinconica...ma alla fine mi sono ritrovato a pensare e ragionare su un po' di cose. Certamente non voglio stare qui a dirvi che ho pensato, perchè alla fine che cazzo ve ne frega di ciò che penso io? Raramente interessa le persone a me vicine, figurarsi chi di voi si inoltra su questo blog senza troppe aspettative.
E' stato un pomeriggio in cui le aspettative le avevo io, perchè fiducioso (leggi: speranzoso) stavo lì a leggere e ascoltare musica ma in realtà ero in tutt'altra modalità attiva: l'attesa. Un'attesa assolutamente non giustificata, lo ammetto...per questo dico che ero speranzoso.
Il vento soffiava forte sul mio viso, le pagine scorrevano via lente, ogni nota risuonava quasi con un'eco. Tutte queste cose mentre il mio corpo aveva un brivido dopo l'altro ad ogni ombra che vedeva avvicinarsi. Un'ombra, un passo vicino, uno sfioramento.
Poi ti rendi conto che sapevi esattamente come sarebbe andata la giornata, il pomeriggio....e chissà, forse anche la sera, per quanto io sia nato sognatore e stupido. "La speranza è l'ultima a morire"? Mi sa che questo detto l'hanno inventato per me. Sto sempre lì a sperare, a vedere se i sogni si realizzano...
Invece poi non si realizza un bel cazzo di niente...ma almeno ci credo. La forza delle mie voglie non me la toglie ancora nessuno, su questo non cambio mai.
E pensare che avevo iniziato a scrivere con la voglia di sfogarmi dell'ennesima delusione delle mie aspettative...e invece, guarda, mi ritrovo ancora a credere sperare e sognare.
Beh, i sogni non mi leva nessuno...
Sono nato sognatore, morirò coglione...ma almeno senza aver spento mai nemmeno una piccola luce che mi contraddistingue.

mercoledì 4 gennaio 2012

IN TIME

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere un film interessantissimo. In pratica mostrava un mondo senza denaro, dove tutto era legato al tempo come unica forma di guadagno. In seguito ad una modifica genetica, la razza umana smetteva di invecchiare a 25 anni e poi partiva un timer (installato nel braccio sinistro) con un anno a disposizione per continuare a vivere. Un solo anno. Come avere tempo extra? Lavorando. In pratica i nostri mille euro, lì corrispondevano a qualche giorno di vita. I ricchi erano praticamente immortali, con picchi di tempo raccolti in banca fino ad un milione di anni. I poveri morivano in breve tempo, tra stipendi (in minuti) bassissimi e tasse e bollette da pagare (sempre tramite il tempo). Un caffè? 4 minuti della tua vita. Una corsa in autobus? 2 ore. Tutto così.
Così ho iniziato ad immaginare se fosse vera una cosa del genere. Se sul nostro braccio avessimo tutti chiaro ed evidente il tempo che ci rimane. Che cosa faremmo? Come andremmo incontro agli eventi? E come sarebbero quegli ultimi secondi in cui vedi arrivare la fine?
Nell'ottica futuristica, il film era una figata. Ma se fosse davvero la filosofia giusta di vita? Vivere ogni minuto al massimo, senza negarsi nulla.
Forse il film, forse alcune cose accadute nelle ultime settimane, ma alla fine sto pensando seriamente che il modo migliore per affrontare le giornate è proprio dare la carica a questa molla della vita e correre. Correre verso i propri obiettivi. Correre verso il proprio tempo.
Andiamo a goderci la giornata lavorativa. Andiamo a goderci gli amici. Andiamo a goderci la persona amata.
Diciamo che è una filosofia spicciola...la solita domanda: e se domani il mondo finisse?
Ho preso in mano il mio coraggio e ho mandato a fare in culo chi mi ha dato sofferenze, chi mi ha fatto male. Ho chiamato il mio migliore amico per dirgli che gli voglio bene. Ho abbracciato forte mia nipote e c'ho giocato per ore. Ho chiamato mio fratello e sua moglie, per far sentire la mia vicinanza. Ho rivelato ad una persona vicina che sono innamorato di lei.
Che c'è di male? Che potrà mai succedere? Le persone che non hanno reagito ai miei vaffanculo, evidentemente non vedevano l'ora che ce li mandassi! Il mio amico m'ha detto che mi vuole bene. Mia nipote è pazza di gioia quando mi vede. Fratello e cognata sono più vicini che mai. La persona amata...boh, devo ancora scoprire l'esito della mia rivelazione...ma non fa niente! Almeno non mi sono tenuto niente dentro.
Se oggi non riuscissi a guadagnarmi il tempo per arrivare a domani (parafrasando il film), ho aperto il mio cuore e la mia mente.
Oggi voglio sorridere tutto il giorno.
Oggi voglio respirare a pieni polmoni.
Oggi voglio vivere.

"You need a role model...fuck it, you can play the role!"
(FreeSol - Role Model)