Ci sono ricordi che la mente non cancellerà mai. Ricordi indelebili. Ricordi piacevoli, solitamente. Sono quelle immagini che il cervello imprime così tanto negli occhi da riuscire a riviverle con la stessa emozione ogni volta che si riguardano. Quel film immaginario della nostra vita che viene proiettato costantemente nelle nostre sale cinematografiche delle pupille. Non c'è biglietto da pagare...non c'è posto a sedere da prenotare...non c'è da scegliere la poltrona dove puoi stendere le gambe.
I ricordi delimitano un momento, un periodo, un passato. Può essere un attimo, qualcosa vissuto in pochi minuti ma così intensamente da rimanere fotografato a vita. Può essere un periodo, qualcosa che è iniziato e poi finito. Ad ogni modo è sempre un qualcosa di passato, qualcosa nel passato. E quel passato non torna. E allora ci sono i ricordi a tenere vive le sensazioni vissute.
Ricordo un periodo della mia vita...un lungo periodo della mia vita. Ma se osservo meglio, quel che più mi rimane in mente è lo stranissimo dualismo degli attimi che delimitano quel periodo. Il primo momento...il primo istante...dove vedo tante persone intorno a me, a festeggiare, a brindare, a ridere e scherzare con me. Gli occhi di tutti brillano, i miei brillano, i suoi brillano. Bicchieri alzati al cielo, bottiglie stappate, cibi e dolci di ogni tipo.
Puff!
Sparito.
Ora c'è il momento che segna il termine del periodo. Non ci sono persone intorno a me. Non c'è spumante, non c'è cibo, non ci sono dolci. Non si ride, non si scherza, non si brinda. Ci sono io su una triste sedia azzurra da sala riunioni. Ci sono io e un tizio in giacca e cravatta accanto a me. Cartacce, documenti, firme.
Puff!
Sparito. Sparito tutto.
Sparito tutto il passato. In un attimo.
Resta il ricordo.....
"Che anno era quando il temporale non voleva farci uscire più...che anno era, quale calendario....se ci provo non me lo ricordo e conto i giorni al contrario.....mi sorprendo sempre quando troverò ogni parvenza di tracce tue, del tuo nome...anche se vivo ormai senza...fotografate da Dio in persona, fotografie della tua assenza..."
(T. Ferro)