10 Maggio...domani, secondo qualche leggenda o previsione, pare ci sarà questo famoso terremoto a Roma che dovrebbe avere proporzioni catastrofiche. Io lavoro a Roma ma la notizia non mi spaventa più di tanto e non sono preoccupato. Anzi, da una parte mi auguro che accada davvero qualcosa, forse per un bisogno di una scossa nella mia vita. Ok, usare il termine scossa è inappropriato...ma magari anche il termine più esatto. E può diventare lo spunto di riflessione della giornata...
Che cosa farei (o faremmo) se oggi fosse l'ultimo giorno da vivere?
Non ho grandi desideri, lo ammetto, e nemmeno troppe aspettative.
Mi limiterei a passare del tempo con le persone care, con gli amici...a seminare qualche sorriso e qualche abbraccio. Mi piacerebbe dire tutti quei "ti voglio bene" che magari ho tenuto dentro per non sembrare smielato agli occhi di chi mi circonda. La mia grande fortuna è di non avere segreti con nessuno e quindi non avrei rivelazioni da fare.
Sicuramente darei fuoco al mio ufficio...ma questa è una parentesi poco importante.
Un dato certo è che dovrei prendere la macchina, percorrere qualche decina di chilometri e andare a parlare con una persona a me cara, una persona che porto nel cuore. Non che abbia da rivelare chissà quale verità, perchè non ho mai lesinato parole d'amore nei suoi confronti, ma almeno passerei qualche ora lì a parlare, a chiacchierare, a stare insieme. Magari a stare insieme per l'ultima volta.
L'ultimo giorno da vivere.
Devo ammettere, in tutta onestà, che non credo avrei rimpianti. Ho vissuto tutto quello che potevo vivere e provato tutto quel che volevo provare. Ho gioito quanto ho potuto, ho sofferto quanto mi era dovuto. Ho fatto le mie scelte senza essere influenzato, ho combattuto per le mie ragioni senza scendere a compromessi. Ho dato tutto quello che potevo dare a tutti...o almeno a chi se l'è meritato.
Posso dire di aver vissuto...e di aver accumulato una discreta esperienza.
Forse passerei il mio ultimo giorno a scrivere un libro, un piccolo manuale. Una specie di insegnamento da lasciare a chi lo troverà dopo la catastrofe.
Scriverei di come sia giusto non lasciarsi scappare le cose dalle mani, di come sia necessario combattere per i propri ideali e le proprie ragioni, soffrendo anche, se serve.
Non bisogna limitare la propria felicità e, anche se è dura, bisogna saper attraversare momenti difficili e superare ostacoli che, a prima vista, possono sembrare enormi.
Una cosa che ho sicuramente imparato è che per arrivare ad un risultato, è necessario affrontare qualche difficoltà. Ma quelle che noi vediamo come difficoltà le possiamo invece catalogare sotto la voce "Passaggi necessari". La vita è un percorso, no? C'è una strada da percorrere...ma prima di arrivare al traguardo (mi auguro il più lontano possibile per tutti), ci sono curve, salite, discese, montagne, tunnel, ostacoli sull'asfalto...qualche buca. Tantissimi elementi che faranno apprezzare ancora di più quel che ci aspetta all'arrivo. Un momento difficile non è necessariamente brutto. Forse è proprio un segnale che quel che si sta vivendo non è il percorso giusto, perchè ce n'è uno migliore appena qualche metro più in là. Questa visione delle cose è complicata, difficile, me ne rendo conto. Ma credo che sia reale.
Le cose negative accadono per un motivo: guidarci.
Proviamo a intraprendere un sentiero, ma forse non è quello giusto...allora le avversità ci si presentano proprio per cambiare rotta o magari solo per cambiare atteggiamento. Anche il carattere ha una grande funzione nell'avventura della vita.
Affrontare un evento con la giusta personalità, può essere fondamentale. Magari abbiamo imboccato la strada giusta ma siamo noi che abbiamo allungato il passo e stiamo bruciando le tappe.
I fattori sono tanti, ma l'importante è saper vedere gli eventi (apparentemente) negativi come indicazioni "stradali". In fondo, se ci pensate, quando guidiamo la nostra macchina, troviamo un sacco di cartelli. STOP (per fare un esempio)...quel cartello ci dice di fermarci...ma se non lo facciamo, rischiamo di causare un incidente...con chissà quali conseguenze. L'incidente non può essere casuale, perchè lo STOP c'era e se non ci siamo fermati è solo per colpa nostra. Così come le indicazioni stradali...se un cartello dice che per andare a Milano devo prendere l'autostrada A1, non posso imboccare la Salerno-Reggio Calabria!!! Mi perderò e non arriverò mai alla meta.
Mamma mia! Che metafore assurde che ho fatto...ma forse rendono l'idea.
Ad ogni modo...mi sono perso nelle mie parole e il tema era un altro: l'ultimo giorno prima della catastrofe.
Io avrei solo due o tre cose da fare. Andare a dare un bacio ad una persona lontana, abbracciare qualche amico...amico vero!!! E poi...mi farei una partita a tennis....niente di che.
Che dire?
Solo domani sapremo che accadrà...anche se ci credo poco a queste previsioni sismiche.
Io domattina tornerò qui a scrivere...nella speranza che vada tutto bene....domani e per sempre.
"Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada..."
(Franz Kafka)
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